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RICERCA | Analisi e proposte per le emergenze e il lungo periodo

Anziani e disabili: un nuovo modello di assistenza

(...) Il valore di ogni singola persona motiva ancora il diritto per tutti, indipendentemente da classe sociale o reddito, di accedere a servizi sanitari e assistenziali di uguale qualità?
La cultura sussidiaria – come mostra questo studio – ha l’ambizione di offrire gli strumenti perché quel diritto possa essere garantito (...) E perché le modalità, concrete e diversificate, con cui farlo, continuino a essere studiate, approfondite, condivise.
Con la pandemia sono emersi problemi nella cura e nell’assistenza ad anziani e disabili presenti da tempo. Innanzitutto la necessità di riconoscere la diversità dei bisogni: esiste l’anziano autosufficiente e l’anziano non autosufficiente; esiste la famiglia che può prendersi in carico la persona a casa ed esiste la famiglia che non ne ha la possibilità; esiste un tipo di disabilità che apre al mondo delle Paralimpiadi, e uno che richiede assistenza; esistono famiglie povere e famiglie ricche, che accedono alle informazioni di cui hanno bisogno, e altre meno consapevoli. Siamo in una fase nuova. L’articolazione territoriale dei servizi socio-assistenziali e sanitari deve essere riformata perché i bisogni aumentano e perché le possibilità di cura crescano. Un sistema moderno non può che essere ripensato su risposte diversificate. La complessità va guardata fino in fondo. Occorre rafforzare l’assistenza domiciliare, ma allo stesso tempo serve anche che le RSA siano luoghi umani, non di isolamento sociale. Occorrono strutture a bassa intensità di cura, ma anche ad alta intensità. Serve mettere in rete tutto questo senza sottovalutare il ruolo fondamentale dei medici di base. In una parola, va superata una certa tendenza alla frammentazione e alla standardizzazione per poter garantire una pluralità di risposte organiche.
Dal punto di vista dell’offerta è arrivato poi il momento di superare i pregiudizi con cui viene considerata la natura giuridica degli enti: pubblico/privato/non profit e concentrarsi invece sulla valutazione della qualità del servizio, sulla sua efficacia ed efficienza. Nel panorama degli enti che offrono questo tipo di servizi esistono delle eccellenze, alcune che affondano le loro radici nella storia dei territori a cui appartengono, come la Fondazione Don Gnocchi e la Fondazione Sacra Famiglia il cui operato viene approfondito in questo volume. E ce ne sono di nuovi che si stanno affacciando sulla scena solo negli ultimi anni. A prescindere dall’origine di queste istituzioni, occorrerebbe non smettere di porsi queste domande: chi risponde meglio al bisogno dei soggetti fragili? E perché? (...)

(dalla prefazione di Giorgio Vittadini)

La ricerca è stata realizzata da
Fondazione per la Sussidiarietà

In collaborazione con
Cesc - Università degli Studi di Bergamo
Crisp - Università degli Studi di Milano Bicocca
Politecnico di Milano
Università degli Studi di Parma

Con la partecipazione di
Fondazione Don Carlo Gnocchi onlus
Fondazione Sacra Famiglia onlus

 

Le presentazioni:

Roma, 24 novembre 2021

  • A cura di Alberto Brugnoli, Antonello Zangrandi
  • Editore Fondazione per la Sussidiarietà
  • Anno 2021
  • Pagine 120

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