Dal Rapporto Sussidiarietà e… finanza sostenibile emerge che il nostro paese si avvicina agli standard europei, con una forte crescita dell’home banking e la riduzione del 30% delle agenzie sul territorio
In dieci anni in Italia sono “spariti” quasi 10.000 sportelli bancari: da 34.036 a inizio 2010 a 24.312 all’inizio del 2020, circa il 30% in meno. Ogni 100.000 abitanti adulti ci sono ora 39 filiali, rispetto alle 56 di inizio decennio. La media europea si colloca a 22.
È quanto emerge dal Rapporto "Sussidiarietà e... finanza sostenibile" della Fondazione per la Sussidiarietà.
“Il digitale, la concorrenza e la sfida della sostenibilità stanno rivoluzionando le banche e le relazioni con i clienti”, osserva Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione.
In Europa l’indice filiali bancarie ogni 100.000 abitanti vede spiccare per efficienza Finlandia (5), Olanda (9), Germania (11) e Austria (12). In coda Portogallo (38), Italia (39), Spagna (50) e Bulgaria (60). Un caso a sé il Lussemburgo, (65) legato alla storica vocazione finanziaria del Granducato. Gli sportelli tricolore sono circa il 15% del totale del Vecchio Continente. Negli ultimi cinque anni le reti bancarie continentali hanno subito una “cura dimagrante” di circa un terzo, mentre in Italia è stata di un quinto.
Osservando la situazione territoriale nella Penisola, il Sud è più “europeo” rispetto al Nord. Le agenzie ogni 100.000 abitanti sono 20 in Calabria, 22 in Campania e 25 in Sicilia. Valori elevati, invece, in Trentino Alto Adige (70), Valle d’Aosta (63) ed Emilia Romagna (56). La classifica per province vede in cima Reggio Calabria, Vibo Valentia e Caserta, con 17 filiali ogni 100.000 abitanti. In coda Trento (76), Cuneo (72) e Sondrio (71).
Fra i grandi capoluoghi, Milano (41) e Roma (35) sono vicine alla media nazionale. Napoli (20) svetta per efficienza. Bologna (58) è indietro.
“In Italia le banche hanno storicamente privilegiato le aree più sviluppate, con maggiore presenza di imprese e clienti ad alto reddito. Nei prossimi anni le reti saranno ottimizzate, avvicinandoci agli standard europei”, prevede Luca Erzegovesi, professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Trento, uno dei curatori del Rapporto. Tre quarti degli sportelli (18.393) appartengono a banche costituite come società per azioni. Seguono le banche di credito cooperativo con circa il 17% (4.236) e le banche popolari con il 6% (1.548). Infine ci sono 135 filiali di banche estere.
Un altro fenomeno esaminato dalla Fondazione per la Sussidiarietà è la diffusione dell’home banking. In dieci anni, dal 2010 al 2020, in Italia i clienti che utilizzano Internet per operare sul proprio conto sono raddoppiati, passando dal 18% al 35%. La Penisola resta però ancora molto lontana dalla media continentale del 58%. L’home banking è molto diffuso nelle maggiori economie come Spagna (62%), Germania (65%), Francia (66%) e Gran Bretagna (77%).
Prosegue, intanto, il processo di concentrazione nel settore bancario. A fine 2019 i primi cinque istituti di credito in Italia rappresentavano il 47% delle attività totali. Uno scenario simile si riscontra in Francia (49%), mentre è inferiore in Germania (31%). Più concentrato il mercato spagnolo (67%).
Per informazioni: Attilio De Pascalis ufficio stampa Fondazione per la Sussidiarietà tel. 3357630184
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