FORMAZIONE | “Conversazioni” - IX edizione (2021)

Nuovi orizzonti di conoscenza / 1
Conoscenza e cambiamento

  • 15 APR 2021

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Insufficienza palese del sapere nozionistico e delle competenze statiche di fronte alle sfide attuali in tutti i campi. Quali suggerimenti dalla pratica della ricerca scientifica, dalla formazione e gestione del personale, dagli studi sulle character skills?

Interventi di:
Franco Guidi, CEO Lombardini22 Design Thinking
Lucio Rossi, docente di Fisica, Università degli Studi di Milano, già Project Leader al CERN
Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà

Moderatore:
Federico Rossi, Public Relations Manager Fondazione Ceur

L’edizione 2021 di “Conversazioni” tratta il tema della conoscenza come chiave per affrontare le sfide del mondo che cambia. La rapidità dei mutamenti tecnologici manda in crisi il modello basato solo sul possesso statico di competenze. Che cos’è una vera conoscenza? Quali fattori e dinamiche comporta? Come si colloca rispetto alla dimensione economica? Come deve essere ripensato il sistema dell’istruzione?

La prima della tre conversazioni in programma offre un dialogo originale e molto accattivante fra esponenti di tre ambiti molto diversi: lo scienziato della fisica molecolare (Lucio Rossi), l’economista-imprenditore attento alla formazione (Franco Guidi), il professore di statistica studioso delle non cognitive skills (Giorgio Vittadini). 

Lucio Rossi ha vissuto al Cern di Ginevra una lunga esperienza di ricercatore e direttore di progetto per quanto riguarda il mega-acceleratore di particelle. La sua riflessione prende le mosse dalla pandemia che obiettivamente costituisce una imponente limitazione, per porsi la domanda generale: il limite è ostacolo o fattore di conoscenza e di cambiamento? Rossi mostra in che senso, per i 12mila ricercatori del Cern, la risposta buona è la seconda: fattore chiave di conoscenza. Il fatto è che di fronte al limite, anche nella fisica più avanzata, c’è sempre la persona e la sua libertà. Per essa il limite è una chiamata ad andare al di là, mettendosi in gioco.

Franco Guidi ha portato l’esperienza della Lombardini22, società di 300 professionisti nel campo della progettazione degli spazi, età media 34 anni. In Lombardini22 si fa molta attenzione alle persone, alla singola persona, per considerare le sue caratteristiche e le sue potenzialità, in modo da metterle in grado di esprimere il loro potenziale. È stata creata addirittura un’Accademia interna sulle soft-skill: la sola iper-competenza favorisce una carriera veloce, ma fragile: come la crescita di un fagiolo, ma occorre far crescere una quercia, o una betulla, o un larice.

Giorgio Vittadini sostiene la tesi che le non cognitive skills sono la nuova frontiera della conoscenza. La conoscenza che coincide con l’apprendimento di nozioni mostra la corda: Tre esempi. Lavoro: metà dei lavori attuali fra 20 anni non ci saranno più, ma non sappiamo quali saranno quelli nuovi. Medicina: non esistono protocolli di cura per il Covid; questa e probabilmente le future sono malattie che non si conoscono. Insegnamento: chiunque si è accorto con la Dad che la pura trasmissione di nozioni non funziona. C’è una didattica da reinventare, tenendo molto presenti gli elementi della personalità del ragazzo e interagendo con essi.

Nel secondo giro di interventi, Rossi, si sofferma sul valore conoscitivo dell’errore. Ma come si sta di fronte all’errore? Per rispondere Rossi racconta l’esperienza sua e dei suoi colleghi dopo il grave guasto all’anello del Cern appena inaugurato. Di autorevolezza parla Guidi: in ogni gruppo occorre qualcuno più grande che sappia guardare il bisogno di crescita umana della persona. 
Vittadini passa ad introdurre la parola sintetica per lui decisiva: desiderio, come fattore fondamentale del dinamismo uomo; e svolge una critica delle teorie economiche sociali e politiche (da Hobbes a Adam Smith, da Comte a Darwin), prevalenti che hanno eliminato il fattore desiderio dalla scienza economica e dalle scienze umane, sostituendolo (indebitamente ed erroneamente) con l’egoismo individuale che, grazie alla “mano invisibile” porterebbe al miglior equilibrio possibile. La prospettiva invece è, per Vittadini, nella linea indicata dal Nobel per l’economia Kenneth Arrow: “L’ordinamento rilevante per il raggiungimento di un massimo sociale è quello basato sui valori, che rispecchiano tutti i desideri degli individui, compresi gli importanti desideri socializzanti”. 
Ampia materia per un dibattito. Iniziato in questo stesso webinar con le domande dei partecipanti, e destinato a proseguire.

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