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VIDEO | Rapporto sulla Sussidiarietà 2019/2020, la presentazione a Catania

Sicilia: finanza per lo sviluppo
non cattedrali nel deserto

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Energie pulite, digitalizzazione e lotta alla povertà economica materiale ed educativa. Amministratori e società civile chiedono una nuova alleanza pubblico – privato – terzo settore

 

Interventi introduttivi:
•    Salvatore Pogliese, Sindaco di Catania
•    Salvatore Contrafatto, Presidente Compagnia delle Opere Sicilia  

Modera Giuseppe Di Fazio, Direttore scientifico Fondazione DSE – La Sicilia 

Presentazione del Rapporto “Sussidiarietà e... finanza sostenibile” 
•    Alberto Brugnoli, Professore di Economia applicata, Università degli Studi di Bergamo e direttore scientifico Fondazione per la Sussidiarietà 
•    Davide Ciferri, Consigliere del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili

Tavola rotonda 
•    Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione CON IL SUD 
•    Claudia Fiaschi, Portavoce Forum Terzo Settore 
•    Francesco Mannino, Presidente Officine Culturali 
•    Fabrizio Sigona, Presidente Consorzio Il Nodo 

Conclusioni
•    Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà 

Statalismo a sostengo delle cattedrali nel deserto e assistenzialismo, praticati da anni nel Sud, hanno fallito: non hanno creato sviluppo. Neanche il neo-liberismo ha fatto di meglio: le aree depresse sono rimaste tali. Esperienze in atto di collaborazione tra pubblico e privato per uno svluppo sostenibile e per la crescita del capitale umano e sociale, segnalano una strada possibile: investimenti sociali e produttivi, bond sostenibili, buon uso di risorse europee, contrasto alla disperzione scolastica, coinvolgimento del terzo settore soprattutto nei territori fragili. Sono alcuni dei principali punti di convergenza registrati in occasione della presentazione a Catania dell’ultimo Rapporto sulla Sussidiarietà. Catania che ha risorse importanti – l’aeroporto, l’università, il non profit, le bellezze naturali; ma che pure detiene tristi primati per dispersione scolastica, reddito di cittadinanza, carenza di servizi sociali.
Uno scenario che Giuseppe Di Fazio, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione “Domenico Sanfilippo Editore” ha brevemente illustrato in apertura. 
Il sindaco di Catania, Salvatore Pogliese, si è detto convinto che statalismo e iper-liberismo non sapranno guidare la ripresa dopo la batosta che la pandemia ha dato all’economia e alla società. È il momento, ha detto, di trovare una sintesi intorno ad alcune priorità, come la sostenibilità, invitando il sistema imprenditoriale, bancario, finanziario, datoriale e associativo a ripensare la propria missione rispetto alla fase che stiamo vivendo.

Un esempio di buona prassi in questa direzione è stato portato da Salvatore Contrafatto, Presidente di Compagnia delle Opere Sicilia: una co-progettazione sulle aree dismesse che coinvolge il Comune di Catania e oltre 40 associazioni, in piena applicazione del principio di sussidiarietà, mettendo in sinergia profit e no-profit.

Alberto Brugnoli, Professore di Economia applicata all’Università degli Studi di Bergamo, direttore scientifico della Fondazione per la Sussidiarietà, ha presentato il Rapporto sulla Sussidiarietà 2019/2020 mettendo in evidenza l’importanza di un nuovo modello di finanza sostenibile che sappia identificare caratteristiche e fabbisogni dei territori, riconoscere i soggetti pubblici e privati adeguati, e rafforzare le competenze e le capacità degli attori, in particolare del Terzo Settore. 

Davide Ciferri, consigliere del ministro delle Infrastrutture ha evidenziato l’impatto che possono avere gli strumenti europei, in particolar modo InvestEU, nella ripresa post pandemia, soprattutto per il Mezzogiorno. Interventi di stimolo e di supporto allo sviluppo sostenibile, ad alto impatto sociale ed economico, potranno avvenire grazie allo sviluppo dei bond sostenibili.

Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, ha sottolineato come la città di Catania potrebbe ripartire puntando sul capitale sociale e contrastando il problema più grave, la dispersione scolastica. Questo impegno per il Mezzogiorno va inteso come “convenienza” perché nella crescita del Mezzogiorno c’è la soluzione della “questione italiana”: senza il Mezzogiorno l’Italia avrebbe meno risorse europee e occuparsi del Sud “conviene” all’intero paese. 

Claudia Fiaschi, portavoce del Forum Terzo Settore, ha sottolineato il ruolo del Terzo settore nello sviluppo dei “territori fragili”. Si tratta di dare fiducia alle nuove generazioni, opportunità educative, politiche attive del lavoro, inclusione lavorativa delle donne: includere anche “finanziariamente” le persone nei progetti genera empowerment perché le rende parte dello sviluppo della società e del proprio territorio.

Francesco Mannino, presidente dell’Associazione Officine Culturali Impresa Sociale ETS di Catania, ha ricordato che grazie alla co-progettazione le organizzazioni non profit possono contribuire a far sì che i processi di rigenerazione urbana rispondano ai bisogni sociali di chi vive le città, piuttosto che produrre ulteriori diseguaglianze. 

Fabrizio Sigona, presidente del Consorzio “Il Nodo”, ha raccontato come come si è costruito un percorso condiviso tra alcune realtà - Fondazione Èbbene, Nodo, Prospettiva e Archè Impresa Sociale - che da oltre 20 anni operano nel Terzo settore a Catania, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. 
Anche la nascita di un Osservatorio prefettizio per i Minori che mette insieme istituzioni, forze dell’ordine, tribunale minorile, parrocchie, volontariato e scuole, è segno della rinnovata attenzione alle tematiche oggetto dell’incontro.

Ha sottolineato nelle sue conclusioni Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, come sia necessaria una finanza sostenibile che mette al centro l’uomo, con una triplice finalità: passaggio a energie pulite, digitalizzazione e lotta alla povertà – materiale ed educativa - non solo come welfare ma per lo sviluppo. 

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