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VIDEO | La presentazione a Bologna di “Una società di persone?”

“Corpi intermedi co-protagonisti dello sviluppo e della democrazia”

  • 02 APR 2022
  • Roberto Albonetti
  • Enrico Biscaglia
  • Stefano Bonaccini
  • Alfredo Caltabiano
  • Maurizio Carvelli
  • Mariastella Gelmini
  • Daniele Ravaglia
  • Tiziano Treu
  • Giorgio Vittadini
  • Fausto Viviani

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L’attuale crisi europea e italiana e la cultura della sussidiarietà come chiave per costruire un futuro migliore. Non solo nel welfare. Ma nell’economia e nella politica. Dialogo a tutto campo tra Stefano Bonaccini, Tiziano Treu e Giorgio Vittadini

I corpi intermedi nella democrazia di oggi e di domani. Se ne è discusso a Bologna in occasione della pubblicazione del volume “Una società di persone?”, curato da Franco Bassanini, Tiziano Treu e Giorgio Vittadini ed edito da il Mulino. Questi ultimi due dei tre autori sono intervenuti all’incontro organizzato, il 2 aprile, da Bologna Bene Comune, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Una rinascita, ideale e pratica, delle formazioni sociali organizzate è stata ritenuta dai tre relatori fondamentale non solo per il welfare, ma per rilanciare lo sviluppo e contrastare la crisi della democrazia. Crisi resa evidente - lo ha ricordato il presidente dell’Associazione Bologna Bene Comune, Enrico Biscaglia, nella sua introduzione, “dall’astensionismo elettorale, dall’alto tasso di sfiducia nella politica, nel distacco dei leader dalle realtà di base a favore di social e talk show. Mentre occorre riannodare un dialogo fecondo”.

Bonaccini (14’20”) – Per il presidente emiliano-romagnolo, oggi la democrazia in tutta Europa è indebolita. Non sa frenare sovranismi e nazionalismi. Chi sconfisse il nazifascismo credeva nella pace, nella libertà e nella democrazia, era pronto a dare la vita. Le diverse ideologie su questi valori convergevano. Come si registrò ancora quando Moro fu ucciso dalle Brigate Rosse e Bonaccini, adolescente in gita scolastica a Firenze, vide sfilare insieme le bandiere di tutti i partiti. E oggi? “Se non rafforziamo la democrazia, insieme ai corpi intermedi ci troviamo al governo uno che decide con chi? Sentendo tutti a uno a uno? No, decide da solo”.

Le Regioni possono dare il buon esempio. In Emilia Romagna 55 realtà rappresentative della società civile organizzata sono stabilmente al lavoro insieme sui tavoli di un “Patto” per il lavoro e per il clima. In questo modo è più possibile, tra l’altro, cogliere le opportunità del Pnrr.

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Treu (33’00”) – Il presidente del Cnel registra l’apporto decisivo che il Terzo settore ha dato negli ultimi due anni – quelli del Covid - largamente in supplenza delle politiche sociali pubbliche. Una prova di vitalità da non sottovalutare. Il ruolo dei corpi intermedi è importante per rispondere alla necessità di un cambio del paradigma di sviluppo, che deve essere sostenibile a livello economico, ambientale e sociale. L’Europa del Next Generation EU è una grande novità e una sfida da cogliere. Notevole che Bruxelles, altre volte spesso accusata di verticismo burocratico, faccia esplicito riferimento alla necessità di coinvolgere effettivamente la società civile organizzata. Per cogliere questa sfida non basta la vivacità dei corpi intermedi, occorre saper innovarsi. Implementare competenze e professionalità, superare visioni settoriali e corporative. Tutto ciò ha a che fare non solo con il welfare, ma con le corti della democrazia occidentale.

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Vittadini (54’00”) – Il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà ha articolato il suo intervento in sei punti. 1) La cultura sussidiaria e i corpi intermedi sono un fattore peculiare della nostra storia nazionale, attraverso una rete di opere dal basso, nate dai movimenti cattolici e socialisti operai e contadini. Creando welfare e contrastando la diseguaglianza (che è vistosa per esempio negli Usa). 2) La cultura sussidiaria non riguarda solo il welfare, ma l’economia (associazioni di categoria), l’educazione (scuole libere), la sanità, la democrazia. 3) I corpi intermedi hanno un ruolo educativo innanzitutto al loro stesso interno: la socialità come ambito della persona e luogo di dedizione al bene comune. 4) La crisi. Dagli anni ’90 vi è stato un processo di disintermediazione a causa di “attacchi” dall’esterno di chi considerava le aggregazioni dal basso e le organizzazioni di rappresentanza come orpelli al libero dispiegarsi del decisionismo della parte vincente con il suo uomo solo al comando. Ma soprattutto la crisi è stata causata da un degrado interno, e cioè la perdita di idealità. Le conseguenze sono state negative: per l’eguaglianza sociale, la sostenibilità, lo sviluppo. 5) Non c’è solo crisi, ma fatti in cui i corpi intermedi, o il mettersi insieme, sono stati protagonisti: nella risposta al Covid, nell’uso intelligente della Dad (didattica a distanza), nell’accoglienza, a cominciare da quella in famiglia. Anche rispetto ai profughi ucraini. 6) E oggi: il valore ideale è a partire richiamato da uomini-guida come papa Francesco, o il presidente Mattarella; la necessità di una pubblica amministrazione che applichi la cultura e il metodo sussidiario è stata ripetutamente sancita da sentenze della Corte costituzionale. Ai corpi intermedi e al terzo settore compete non solo erogare servizi ma co-progettare la lettura e la risposta ai bisogni e alle sfide del presente. Promuovere la cultura sussidiaria è perciò – ha concluso Vittadini – non la difesa di un passato ma progettare in modo diverso il futuro.

Tavola rotonda (1h17’00”) Con Roberto Albonetti, Segretario Generale Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini; Alfredo Caltabiano, Presidente Forum delle Associazioni Famigliari Emilia Romagna; Daniele Ravaglia, Presidente Confcooperative Bologna; Fausto Viviani, Portavoce del Forum Terzo settore Emilia Romagna.

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