Sussidiarietà > Sussidiarietà
VIDEO | La presentazione del Rapporto sulla Sussidiarietà 2023

Infrastrutture: come rilanciare
un dialogo per il bene comune

  • 9 NOV 2023

Condividi

Problemi e prospettive delle reti digitali, energetiche, idriche e per la mobilità. L'esigenza di un governo innestato su una responsabilità diffusa. Il punto sul Pnrr. Con la partecipazione del ministro Fitto e dell'ex Delrio

È stato presentato il 7 novembre a Roma il Rapporto "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture". Lo studio ha l’obiettivo di verificare quanto “l’approccio sussidiario sia utile a cambiare contenuto e metodo dello sviluppo sostenibile di un Paese”, come si legge nell'introduzione firmata dai curatori (Paola Garrone, Alfredo Marra, Marco Ricotti, Lanfranco Senn, Roberto Zucchetti). La presentazione è avvenuta in un incontro a più voci cui hanno partecipato il  ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Raffaele Fitto; l'ex ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio; Andrea Prete, Presidente Unioncamere, Lanfranco Senn, Professore emerito di Economia regionale, Università Bocconi di Milano; Giovanni Azzone, Presidente Fondazione Cariplo; Veronica Pamio, Vice President External Relations & Sustainability di Aeroporti di Roma e Manuela Rocca, Direttrice Generale Aggiunta di TELT; Sara Cantarella, Responsabile Public Affairs INWIT; Caterina Fosci, Responsabile Aree Infrastrutture PwC Italy.
Ha moderato l'incontro Paola Garrone, Professoressa di Economia d’impresa e industriale Politecnico di Milano. Le conclusioni sono di Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà

Ecco una traccia essenziale degli interventi, che si possono riascoltare nel video.

 

Le origini dell’amministrazione condivisa
e i cambiamenti che si prospettano

 

PRETE (1’16”) – Il presidente di Unioncamere ha sottolineato che In Italia si investe lo 0,5% del Pil, Inghilterra e Francia investono lo 0,8%. Veniamo da una stagione di immobilismo, ad esempio l’autostrada tirrenica non è mai stata terminata, la dorsale ferroviaria adriatica presenta ancora 30 chilometri a binario unico. Abbiamo avuto i No Tav che hanno bloccato l’alta velocità. Oggi Unioncamere si impegna come facilitatore. Un nostro libro bianco ha messo a fuoco le esigenze dei territori. Nell'energia siamo stati troppo dipendenti dall'estero; dobbiamo investire nelle rinnovabili per avere indipendenza, e sul digitale.

NON SPRECARE NELLA SPESA CORRENTE

FITTO (8’26”) - Nel Pnrr la voce infrastrutture supera il 50% dell’intero programma, molti di questi interventi riguardano i cosiddetti progetti in essere, progetti che esistono da diversi anni e che hanno criticità. Attenzione alla scadenza del giugno 2026:  se le opere non sono collaudate perdiamo i finanziamenti. E’ necessario coordinare le tre principali fonti di finanziamento: il Pnrr, le politiche di coesione, il piano di sviluppo che per l'80 è rivolto al Mezzogiorno.

Il ministro ha poi illustrato un decreto in fase di conversione teso ad assicurare che le risorse vadano tutte in investimenti e ad impegnare le regioni su un cronoprogramma preciso. Ha aggiunto che occorre poi cercare nei diversi ambiti di rafforzare il partenariato pubblico-privato. Infine ha illustrato lo stato delle relazioni con l'Unione europea a riguardo dell'attuazione del Pnrr.

I CONTENUTI DEL RAPPORTO

SENN (31’30”) – Tra i curatori del Rapporto, Senn ne ha presentato gli elementi fondamentali. Partendo da alcune domande: qual è l’importanza delle infrastrutture per lo sviluppo e della sussidiarietà nel gestirle? La logica del top down, la decisione presa dall’alto è quella più giusta? Quali sono i nodi da sciogliere e i processi decisionali da innovare?  Come la sussidiarietà può innovare il governo delle infrastrutture?

Nella prima parte del rapporto abbiamo incrociato i dati, per sapere se fare una infrastruttura o no, cioè se è utile o meno. Conoscere bene il territorio è fondamentale. Un'infrastruttura deve prevedere cinque fasi, senza trascurarne nessuna: pianificazione, progettazione, costruzione, gestione e -  grande dimenticata in Italia - manutenzione.

Bisogna impostare un processo in cui la sussidiarietà consente di passare dalla sindrome “Mai nel mio cortile” (Never in my backyard) a “Please in my backyard”. Capire cioè che è necessario per me avere infrastrutture utili. E poi semplificare: una pletora di soggetti da mettere d'accordo comporta lungaggini e ritardi.

La terza parte del rapporto elenca dieci nodi da sciogliere, ad esempio l’approccio alla spesa e lo spreco, la formazione alle competenze (abbiamo distrutto il genio civile Il Rapporto si conclude con l'illustrazione di esperienze positive.  In cui la sussidiarietà agisce come metodo sistematico di relazioni verticali (tra livelli di governo) e orizzontali (i vari soggetti del terzo settore).

 

Sinergia Stato-Enti territoriali: adottare il “modello Genova”

 

URGENZA DEL DIBATTITO PUBBLICO

DELRIO (58’14”) – Si dice preoccupato da due fenomeni: la centralizzazione delle decisioni e la diminuzione dell’importanza del dibattito pubblico. Che non è una perdita di tempo: nelle comunità locali si sa cosa è realmente utile. Questo Rapporto fa un servizio al paese presentando non una sommatoria di dati ma cercando di far comprendere che ci sono dei nodi che rendono gli investimenti utili o non utili. Bisogna che le comunità locali comprendano che i nodi fanno parte di una rete, se non c’è una visione comprensiva i nodi non si sciolgono. In Costituzione si dice che le grandi reti di comunicazione sono in concorrenza fra Stato e Regioni: non è possibile. Abbiamo tantissime risorse a disposizione, difficilmente verranno spese tutte ma è importante che si facciano opere che cambiano il volto di una città e aumentino i diritti delle comunità: più trasporto pubblico, mobilità alternativa. Una grande opera per lo sviluppo strategico del turismo sarebbe la ferrovia del Barocco siciliano. Certe opere si basano sulla visione che uno ha del territorio. Questo Rapporto ci aiuta a affrontare il tema non solo dal punto di vista numerico.

AZZONE (1h13’56”) - Perché un ente filantropico come la Fondazione Cariplo deve occuparsi di infrastrutture? Questo Rapporto lo dice: la nostra missione è rafforzare le comunità. Agendo su due leve: creare valore condiviso e contrastare le disuguaglianze. Il Rapporto è molto chiaro: le infrastrutture sono un mezzo non un fine. Ad esempio, infrastrutture per lo smart working: permettono di passare da un sistema monopolare (Milano e il resto) a uno multipolare. Occorre pensare infrastrutture in funzione di una mobilità non più basata solo sul modello della pendolarità, ma che abbiano flessibilità e diversificazione. La mancanza di infrastrutture incentiva le diseguaglianze.

L’ESEMPIO DELL’AEROPORTO DI ROMA...

PANEO (1h25’26”) – Porta l'esperienza di Aeroporti Roma. Nel 2012 era il primo hub italiano ma l’ultimo come funzionalità; una partnership pubblico-privato ha permesso di scalare le classifiche e da sei anni siamo il primo aeroporto d’Europa per qualità. Il principio di sussidiarietà sia verticale che orizzontale è valido: individuare la miglior gestione di un assett e assicurare che il privato sia incentivato a fare investimenti che posizionino il paese anche a livello internazionale. Con regole corrette pubblico e privato raggiungiamo risultati eccellenti..

…E DEL TUNNEL DELLA TAV LIONE-TORINO

ROCCA (1h31’16”) - Il nostro progetto del tunnel sulla Tav Lione-Torino è un percorso di partecipazione, il principio di sussidiarietà in senso verticale e orizzontale è stato la chiave che ha permesso la realizzazione. Senza la capacità del governo centrale di prendere decisioni e di mettere a disposizione strumenti anche non ordinari e senza la capacità delle istituzioni territoriali di prendersi la propria responsabilità non avremmo concluso nulla.

Inoltre i governi italiano e francese hanno siglato un accordo binazionale per il cantiere unico. La frontiera non è un ostacolo. L’infrastruttura come laboratorio di sostenibilità: il coinvolgimento del mondo della ricerca. Siamo collocati all’interno di una visione europea, ci posizioniamo come progetto di unione dei popoli.

 

Amministrazione condivisa:

leggi, prassi e prospettive di riforma

DIGITALI NELLA GIUNGLA DEI REGOLAMENTI

CANTARELLA (1h44’45”) - Noi portiamo connessione mobile nei territori. Questo processo di infrastrutturazione digitale nel paese ha due criticità: una forte burocratizzazione a livello locale e una resistenza culturale. Stiamo lavorando con 1300 comuni e ognuno ha il proprio regolamento. Milano non ha neanche un regolamento sulle infrastrutture digitali, applicano semplicemente la normativa primaria. Noi crediamo che il coinvolgimento sussidiario di cittadini ed enti locali e imprese come la nostra significa trasformare in termini culturali e di opportunità rendendo moderno e competitivo un territorio. Più funzione sussidiaria ma sussidiarietà legata al principio di adeguatezza che si ritrova nell’articolo 118 della Costituzione.

FOSCI (1h52’00”) - Noi ci troviamo a supportare imprese private e pubbliche nella sfida di mettere a terra investimenti importanti. La percentuale citata dal ministro, il 34% di fondi Pnrr messi a terra, ci spaventa. Nell’ambito del rapporto abbiamo voluto accendere l’attenzione sull’importanza della pianificazione, intesa non come strumento una tantum ma come strumento in itinere. La collaborazione tra parti pubbliche e private è fondamentale.

LE CONCLUSIONI: DIALOGO PER IL BENE COMUNE

VITTADINI (1h55’59”) - Nel Rapporto si documenta che l’Italia è in coda negli investimenti infrastrutturali, anche se primeggia come visione strategica dei progetti. Sui fondi strutturali europei abbiamo una difficoltà endemica ad utilizzarli pienamente quando sono destinati ad interventi non unilaterali ma in collaborazione di realtà diverse. Sappiamo che molti fondi destinati alle regioni italiane che non abbiamo usato sono stati usati ad esempio per costruire le autostrade polacche o la metropolitana di Madrid.

Perché? Perché si è persa l'attitudine alla collaborazione tra pubblico e privato e tra Stato e Enti locali, e la capacità di ascolto continuo per arrivare a soluzioni condivise, che furono il fattore vincente nella costruzione, per esempio, dell'Autostrada del sole.

È venuta meno la costruzione del bene comune: si assiste a un comune che difende il suo territorio ma allo stesso tempo deve trovare il modo di avere quelle opere che servono a tutti. Il tema centrale è il dialogo per un bene comune. Sembra utopico ma è fondamentale. Ente locale e governo devono ragionare insieme.

Vittadini ha poi segnalato le aporie della riforma costituzionale del 2001 che indica molte materie "concorrenti" fra Stato e Regioni, col risultato di una montagna di ricorsi alla Corte costituzionale.  Per concludere che Il Rapporto che abbiamo presentato mostra la necessità di un cambiamento culturale senza cui i problemi non si affrontano adeguatamente. Qualunque meccanismo tecnico-procedurale, se viene meno la cultura del bene comune e il metodo della sussidiarietà, conduce irrimediabilmente alla paralisi.

 

 

Contenuti correlati

Dal Rapporto "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture" / 4

Quegli ostacoli da rimuovere
sulla via della digitalizzazione

16 GEN 2024

Banda larga e 5G sono leve decisive per l'economia sostenibile e la qualità dei servizi. Ma ci sono regolamenti locali obsoleti e pregiudizi negativi. Da superare con una corretta informazione


Dal Rapporto "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture" / 3

Il sistema idrico al crocevia
fra natura, economia e società

5 GEN 2024

Bene l'accesso al servizio, male le perdite della rete e gli sprechi in agricoltura. Occorre migliorare i flussi informativi per programmare investimenti adeguati. E puntare sulla formazione di funzionari e operatori


Dal Rapporto "Sussidiarietà e... governo delle infrastrutture" / 2

Pulita, sicura e non troppo cara:
la grande scommessa sull'energia

20 DIC 2023

Tre obiettivi europei indisgiungibili. La decarbonizzazione richiede anche l'integrazione dei vettori energetici, quindi il passaggio dal silos alla rete. E forme sussidiarie di gestione come le comunità energetiche


RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2021/2022

Sussidiarietà e... sviluppo sociale

2022 | Gian Carlo Blangiardo, Alberto Brugnoli, Marco Fattore, Filomena Maggino, Giorgio Vittadini

La cultura sussidiaria, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e civiche, quale impatto ha sul benessere degli italiani? Il Rapporto, realizzato in collaborazione con Istat, mostra che la sussidiarietà contribuisce allo sviluppo sociale, ad esempio facilitando la ricerca di un lavoro e riducendo il rischio di povertà


RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2020/2021

Sussidiarietà e... lavoro sostenibile

2021 | A cura di Alberto Brugnoli, Mario Mezzanzanica, Giorgio Vittadini

Dall’analisi di 2,5 milioni di offerte di impiego on line negli ultimi cinque anni, la ricerca individua le dinamiche del mercato e le nuove competenze richieste, misura il mismatching italiano e avanza proposte di politiche attive del lavoro


RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2019/2020

Sussidiarietà e... finanza sostenibile

2021 | A cura di Alberto Brugnoli, Luca Erzegovesi, Giorgio Vittadini

Come sta cambiando il rapporto tra finanza ed economia reale? Qual è il contributo del sistema finanziario allo sviluppo sostenibile? Qual è la sua relazione con le realtà di base, è sensibile a una cultura sussidiaria?


RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2018/2019

Sussidiarietà e... PMI per lo sviluppo sostenibile

2019 | A cura di Alberto Brugnoli, Paola Garrone, Giorgio Vittadini

Il dna delle piccole e medie imprese è naturalmente rivolto alla sostenibilità. Il Rapporto riconsidera i modelli di business tradizionali, in vista di processi più sostenibili favoriti dalla cultura sussidiaria.

Clicca qui!