Sussidiarietà > Sussidiarietà
Lezione a un ciclo di incontri dell'Università del Salento

Vittadini: la sussidiarietà
chiave dello sviluppo sociale

Il welfare, fiore all'occhiello dell'Europa. La riduzione della spesa pubblica dopo la crisi finanziaria e la necessità di un'alleanza pubblico-privato che valorizzi il Terzo settore

Il Prof. Giorgio Vittadini, Ordinario di Statistica e Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha tenuto lo scorso 17 aprile una lezione su "Sussidiarietà e sviluppo sociale" nell'ambito del Ciclo di incontri su "Sussidiarietà e modelli organizzativi innovativi per la P.A." - DIN per la P.A. in "Regulation, Management and Law of public sector organizations” all’Università del Salento di Lecce.

Ha introdotto l’evento il professor Vincenzo Tondi della Mura, coordinatore dottorato di interesse nazionale per la P.A. dell’Università del Salento.

La lezione ha inizialmente affrontato il rapporto fra stato inteso come comunità-nazione e il mercato e tra questi e lo stato minimale (sicurezza, giustizia, tutela dei diritti) e stato sociale (incertezza, equità, crescita, stabilità). E’ stato evidenziata la situazione economica dopo la crisi economica del 2008: in Italia ha inizio una crisi strutturale decennale.

Spesa pubblica e stato sociale sono stati stabilizzatori durante la grande recessione e lo stato sociale tende a diminuire la disuguaglianza nei paesi dell’Unione europea. Allo stesso tempo il single, che sia giovane o anziano, non sempre può contare su un sostegno familiare in caso di bisogno e questo aumenta la domanda sullo stato sociale.

SPESA PUBBLICA E POVERTÀ

In questo senso, è stato rilevato come nel periodo tra il 2016 e il 2020 la spesa per la sanità, per l’istruzione e per l’ordine pubblico abbia visto una drastica riduzione in paesi come la Spagna, il Regno Unito e l’Italia. Il risultato, come è stato evidenziato, è che la povertà quasi assoluta dei minori sia un problema prioritario per Grecia, Spagna e Italia, ma è anche un problema di tutta l’Europa dove una persona su cinque si trova nella categoria della povertà. In particolare nel nostro paese, 1,7 milioni di famiglie sono in stato di grave povertà soprattutto nel Mezzogiorno e un quarto dei cittadini è a rischio povertà. Le categorie di “nuovi poveri” risultano essere i giovani, le donne, gli immigrati, i disoccupati, i senza tetto.

PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

A conclusione di questa analisi, risulta comunque che l’Europa sia l’unica parte del mondo in cui è garantito un welfare universale, ma allo stesso tempo in un paese come l’Italia lo stato non riesce più a garantire questa realtà. La crisi demografica aggraverà questa situazione perché verrà a mancare una parte importante del reddito per garantire protezione sociale, istruzione e welfare.

Per affrontare questa situazione, facendo riferimento a molteplici studi internazionali, diventa necessaria una alleanza tra stato, non profit e corpi intermedi, un partenariato pubblico-privato sociale.

Con una sentenza del 2020 la Corte costituzionale lo ha sancito parlando di coprogrammazione e coprogettazione nel campo dei servizi alle persone tra realtà del privato sociale ed enti pubblici.

CAPITALE SOCIALE E SUSSIDIARIETÀ

Nella seconda parte della sua lezione, il professor Vittadini ha analizzato il rapporto tra Capitale sociale (inteso come "le reti di relazioni tra persone che vivono e lavorano in una particolare società, consentendo a quella società di funzionare in modo efficace”) e sussidiarietà. Nel secondo caso, è stato particolarmente analizzato il Rapporto 2022 a cura della Fondazione per la sussidiarietà e Istat. Nel rapporto viene detto come la cultura sussidiaria contribuisca al benessere collettivo: partecipare ad attività sociali e di volontariato migliora la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà. Numeri alla mano, il volontariato coinvolge il 10% degli adulti italiani e le istituzioni coinvolte nel terzo settore Le istituzioni coinvolte nel terzo settore sono oltre 632mila, cresciute in dieci anni del 25%. La sussidiarietà impatta anche a livello personale: fiducia e soddisfazione delle persone che la praticano sono un dato di fatto. Le realtà che caratterizzano la sussidiarietà orizzontale hanno contribuito a migliorare lo sviluppo sociale come è stato ampiamente verificato nell’esperienza quotidiana e collettiva. Le numerose evidenze dimostrate nel corso della lezione confermano il ruolo chiave della sussidiarietà orizzontale e la necessità di darle un posto di rilievo, nel dibattito scientifico sulla sostenibilità sociale. Allo stesso tempo, richiedono maggiori sforzi di ricerca, verso un approfondimento e una comprensione delle dimensioni e delle specificità della sussidiarietà sociale, delle sue interconnessioni con lo sviluppo sociale e dei modi e delle forme attraverso le quali queste si materializzano.

CLICCA SU QUESTO LINK PER VEDERE LA LEZIONE INTEGRALE

Clicca qui!