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Verso le elezioni e oltre: il documento della Fondazione

Comunità
pensanti per l'Europa

La necessità di rilanciare l'integrazione mettendo a frutto la cultura sussidiaria, di concertare l'azione internazionale per la pace e di promuovere un progresso sostenibile e inclusivo

IL FUTURO PRESENTE DELL’EUROPA

All'Europa e all'Unione europea la Fondazione per la Sussidiarietà presta da sempre una forte attenzione e svolge rilevanti attività di studio e di formazione. Nel 2022 all'Europa è stato dedicato il n. 5 della nostra rivista "Nuova Atlantide", con interventi, fra gli altri, di Caracciolo, Fitoussi, Walesa, Urbinati, Bassetti, Wilkens, Mauro che hanno approfondito le sfide, le prospettive possibili e i cambiamenti opportuni nel mutato scenario globale. Quest'anno la Scuola di formazione politica "Conoscere per decidere" ha avuto come tema "Europa futuro presente". In cinque sessioni di lavoro si sono sviscerati i tempi della post-democrazia, del ruolo internazionale (politica estera, difesa, il rapporto con l'Alleanza atlantica), della sfida tecnologica, delle politiche sociali, ed altro ancora.

Nell'occasione delle elezioni europee è stato perciò logico e conseguente approntare un documento in cui si facesse tesoro degli studi e degli approfondimenti fatti, condensandone il succo nella forma non di definizioni apodittiche ma di spunti per un lavoro di comprensione delle sfide epocali che investono l'Europa di oggi e quindi della reale posta in gioco.

CULTURA SUSSIDIARIA MOTORE DELL'EUROPA

Il documento si articola in cinque parti. La prima prospetta i nodi da affrontare per un rilancio dell'integrazione europea, in particolare la revisione dei trattati. La seconda valuta il ruolo positivo che una cultura sussidiaria può esercitare per contrastare la crisi della politica e le involuzioni della democrazia. La terza parte fa i conti con la realtà della guerra e con gli errori commessi dall'occidente negli ultimi 20/30 anni per auspicare un'Europa unita da una prospettiva di pace, unita quindi nella politica estera e di difesa. La quarta parte si sofferma sulle condizioni per uno sviluppo sostenibile: la politica industriale, la sfida tecnologica e digitale, gli investimenti, le politiche finanziarie e fiscali. La quinta e ultima parte riguarda l'inclusione e la giustizia sociale, quindi l'educazione, la formazione, il welfare, il lavoro, la crisi demografica, l'immigrazione.

La cultura della sussidiarietà è considerata dagli estensori del documento "la base di un'unità europea di pace e di sviluppo", attraverso la partecipazione attiva di cittadini organizzati in corpi intermedi, aggregazioni sociali consapevoli. "Comunità pensanti", appunto.

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