In un’epoca di transizione non solo economica e sociale, ma innanzitutto antropologica, in un tempo nel quale il paradigma del libero mercato genera frantumazione sociale e, sempre più, fa perdere di vista la centralità e la dignità della persona, fondamentale è il ruolo giocato dalla sussidiarietà ed urgente la necessità di recuperarne le motivazioni piu profonde. È a partire da queste istanze che ha preso avvio, sabato 26 ottobre, GENERARE LIBERTÀ – il ruolo della società civile, primo dei quattro incontri della Scuola di Sussidiarietà – Persona, Terzo Settore e Amministrazione Pubblica, che si terrà a Siracusa tra ottobre e novembre 2024.
Il ciclo di lezioni di Siracusa
Ad avviare l’incontro la testimonianza di associazioni ed imprese di tutto il territorio nazionale, per condividere il racconto di esperienze e buone prassi e lasciarsene contagiare.
La prima, a cura della maestra d’arte Dula Rosa Sironi, ci ha fatto conoscere la storia dell’Associazione Cascina San Vincenzo Onlus. Nata nel 2008, dal bisogno di accompagnare bambini, ragazzi e le loro famiglie nel confronto quotidiano con l’autismo, l’associazione opera nel comune di Concorezzo, grazie all’esperienza e alla competenza di una equipe integrata di professionisti e di due famiglie che accompagnano la vita associativa, donando alla cascina il senso e il calore di una casa. Alla proposta terapeutica, si affianca l’attività dell’Officina del Mosaico, che permette ai ragazzi più grandi l’acquisizione di competenze pre-professionali e lo sviluppo di abilità socio-relazionali, ma anche la creazione nel territorio di importanti reti di relazione, con il coinvolgimento tanto della popolazione anziana quanto delle scuole locali. La tecnica del mosaico, che implica ordine, precisione e ridotte interazioni verbali, diventa non solo un esercizio dal quale i ragazzi possono trarre benessere ed acquisire progressiva autonomia, ma anche la metafora della complessità e ricchezza dell’essere umano: «ogni individuo è unico e prezioso, composto da tante differenti parti che compongono la propria identita, sfaccettata, colorata ed originale come un mosaico»!
L’esperienza della Fondazione Francesco Ventorino, raccontataci dall’Avv. Michele Scacciante, ha una storia lunga quasi 50 anni, una storia che testimonia quanto l’educazione sia uno strumento fondamentale per incidere sulla realta e cambiarla e quanto sia necessaria la capacita di fare rete con altri attori del territorio per creare un’opera quanto più rispondente ai bisogni della comunità. Oltre all’Istituto Francesco Ventorino, che accompagna bambini e ragazzi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, la Fondazione opera nel territorio di Catania promuovendo attivita con detenuti (da ultimo, l’apertura della Casa di Accoglienza Rosario Livatino, per offrire una soluzione abitativa a detenuti fruitori di misure alternative alla carcerazione e a neo-dimessi senza fissa dimora), corsi di formazione per adulti e attività nel campo culturale.
L’ultimo intervento, a cura del dott. Sebino Scaglione, ha presentato l’attività di Passwork, un’impresa sociale che opera nell’area montana della provincia di Siracusa da 24 anni. Ad un primo tempo, legato principalmente all’impegno nella progettazione nei distretti sanitari del territorio, è seguita una seconda fase che vede oggi Passwork impegnata nella gestione di servizi socio-educativi e di attivita di formazione e di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, come detenuti e migranti. Proprio per l’impegno dimostrato nella promozione di interventi specifici per l’inserimento lavorativo dei rifugiati, nel 2021 Passwork ha ottenuto il riconoscimento We Welcome da parte dell’UNHCR Agenzia ONU per i rifugiati. Scegliere di abitare un territorio, pensare al Terzo Settore come un “soggetto adulto” per diventare partner sempre piu autorevole nei tavoli di co-progettazione con la pubblica amministrazione e parlare alle nuove generazioni raccontando il positivo, sono per Passwork le sollecitazioni da cui ripartire perche si possa includere, invece che assistere, e promuovere il futuro, invece che riparare il passato.
Da sinistra: la professoressa Violini, l'avvocato Alicata e la professoressa Giaccardi
Come ha sottolineato la prof.ssa Giaccardi, tutte queste testimonianze dimostrano che per vincere l’entropia della nostra contemporaneità mettersi insieme sia l’unica soluzione possibile: occorre un’alleanza, innanzitutto tra generazioni. D’altra parte, tutto ciò che esiste è in relazione, e connesso e ciò non è semplicemente una verita etica, ma scientifica, su cui si basa la vita in senso biologico. Dimentichi di questa verita, pensiamo, invece, che sia l’individualismo il fondamento della società occidentale. La sfida, quindi, che la contemporaneità deve affrontare e, allora, imparare ad esercitare la libertà in condizione di non sovranita, riconoscendo che la legge della vita e il paradosso, per la quale anche un limite puo diventare un’opportunità! Nella cura possiamo rintracciare la forza per combattere l’entropia della nostra societa. È cura il pensiero che individua connessioni tra le criticità, e cura la reciprocità che scalda il cuore ed è la prospettiva della cura che ci permette di vedere ciò che altrimenti resterebbe invisibile e sottaciuto. Se da un lato, allora, è necessario recuperare la dimensione della relazione, dall’altro, come ha messo in luce la prof.ssa Violini, è doveroso rinominare la parola politica e affrontare il tema della rappresentanza e del riconoscimento reciproco tra istituzioni e società civile. È proprio il Terzo Settore, infatti, l’elemento da cui ripartire per superare il modello individualistico e recuperare la centralità e la dignità della persona.