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Sinergia Stato-Enti territoriali: adottare il “modello Genova”

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L’esperienza della ricostruzione del Ponte Morandi è una buona prassi che suggerisce modalità di fruttuosa collaborazione tra vari livelli di governance, come indicato dalla Carta costituzionale, in una logica di sussidiarietà verticale

 

Il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) costituisce un’occasione senza precedenti per il futuro del nostro Paese. Esso segna una possibile svolta in settori che da decenni si dibattono tra immobilismo, rendite di posizione e riforme mancate o fallite. Un settore chiave è certamente la Pubblica amministrazione. Con due seminari - questo del 10 giugno 2021 che potete rivedere qui, e il successivo del 21 giugno -, la Fondazione per la Sussidiarietà ha avviato un percorso di approfondimento sulle criticità della PA e un confronto sulle buone pratiche in grado di offrire indicazioni sui cambiamenti iniziati o da varare, a partire dal modello di governance definito per il PNRR.

La prima tappa è stata dedicata al rapporto tra Stato, Regioni e Comuni, le cui discrasie, sino talvolta a una competizione conflittuale, sono emerse evidenti rispetto all’emergenza della pandemia. Esigenze e problemi diversi in una strategia articolata ma sinergica.

La costituzionalista Lorenza Violini ha dapprima approfondito, attualizzandone i contenuti, la cornice costituzionale dei rapporti tra i diversi livelli territoriali di governo nell’accentuata prospettiva di sussidiarietà verticale determinata dalla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001.

Tale ricostruzione è stata quindi messa in relazione con il modello di governance del Piano di Ripresa adottato dal recente decreto legge n. 77 del 31 maggio 2021, evidenziandone ambiti e strumenti rispetto ai quali la cooperazione istituzionale tra Amministrazione centrale e Amministrazioni territoriali sarà chiamata ad un ruolo decisivo.

L’Ing. Maurizio Michelini, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, ha riportato l’esperienza maturata in qualità di Responsabile Unico del Procedimento per la ricostruzione del Ponte Morandi mettendo in luce alcune caratteristiche essenziali del modello normativo e gestionale utilizzato per quella che è stata comunemente ritenuta una eccellente prassi realizzativa di un’importante opera pubblica.

I tratti essenziali di tale modello sono stati approfonditi evidenziandone, in particolare, la loro sostanziale sovrapponibilità rispetto ad alcuni successivi strumenti di semplificazione in materia di lavori pubblici introdotti già dal decreto legge semplificazioni n.76 del 16 luglio 2020 e confermati dallo stesso decreto legge n. 77, attraverso i quali il cosiddetto “Modello Genova” è stato nei fatti importato nel nostro Ordinamento sino al giugno 2023.

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