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Scuola di formazione politica 2022, appunti dalla quarta lezione

La leadership in università:
far vivere un vero “campus”

  • 29 APR 2022
  • Francesco Cupertino
  • Giovanna Iannantuoni

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La sfida del cambiamento al centro dell’azione di Giovanna Iannatuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca; e di Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari. L’ateneo non come lezionificio da gestire, ma come esperienza di crescita della persona in una comunità multidisciplinare aperta al mondo.

Il tema della leadership, tradizionalmente più connesso al mondo dell’impresa e della politica, potrebbe apparire meno pertinente all’ambito universitario. In realtà, gli atenei sono comunità composite ed eterogenee, chiamate a confrontarsi con altre comunità, quelle del territorio in cui sono inseriti. È quanto basta a mostrare il bisogno delle università di essere guidate con idee chiare e gusto del cambiamento e della sfida.
Ciò è stato ben documentato, nella quarta lezione della Scuola di formazione politica 2022 della Fondazione per la Sussidiarietà, svoltasi il 29 aprile. Protagonisti due rettori: Giovanna Iannantoni (Milano-Bicocca) e Francesco Cupertino (Politecnico di Bari).

Uno sguardo aperto al mondo

Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca, quasi 34 mila studenti, quattordici Dipartimenti, due scuole. Il più giovane ateneo milanese, in una città che con le sue otto università è la seconda città al mondo, dopo Boston, per il rapporto tra numero di studenti (120 mila) e abitanti. “È una comunità – ha detto la rettrice - che ti deve riconoscere la capacità di svolgere il ruolo di leader”. Ciò che è stato apprezzato nell’elezione del 2019 di Iannantuoni al rettorato, è la sua lunga esperienza internazionale. Questa “mi ha permesso di “catturare” esperienze diverse e tradurle nel contesto del mio ateneo”.

Non un lezionificio, ma un campus da vivere

“Innanzitutto – ha aggiunto Iannantuoni - credo che l’università sia il luogo in cui sviluppare se stessi a 360 gradi”. Per farlo è importante vivere l’ateneo come ambiente stimolante, sia per gli studenti che per i docenti. La multidisciplinarietà della Bicocca, la presenza di numerosi laboratori, il rapporto con le imprese e con la comunità territoriale, l’offerta di corsi extra curriculari di ogni tipo, dalla danza, al cinema, alla cucina, agli scacchi, alla compilazione del cv: tutto aiuta. Per questo il tentativo è far vivere il campus e cambiare piano piano l’abitudine di far vivere l’università come una scuola superiore in cui si seguono le lezioni e si va a fare l’esame”. La qualità che più l’ha aiutata nel mio percorso di leader? La curiosità. E poi un certo coraggio nell’intraprendere cambiamenti. Diventare rettrice ed ora gestire questo ruolo, è una sfida, come donna e come mamma. C’è molto da fare perché il mondo del lavoro cambi le regole imposte da una cultura maschile e permetta alle donne (una su due al Nord e una su tre al Sud) di non essere più obbligate a scegliere se essere madri o lavoratrici”.

Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari, il più giovane rettore d’Italia. Al contrario della Iannantuoni, ha seguito un percorso che, pur apprezzando il cambiamento e nonostante alcuni tentativi di andare all’estero, lo ha sempre riportato nel suo ateneo, ad assumersi quegli incarichi “che nessun’altro voleva svolgere”. Questo gli ha permesso di conoscere moltissimo come funziona un’università, i suoi problemi e le sue risorse. Anche lui poi si è avvalso delle esperienze migliori conosciute all’estero, ad esempio, per ciò che riguarda i laboratori e il rapporto con le aziende.

Catalyst, il cervello dell’euro-drone

I risultati non si sono fatti attendere: l’euro-drone, progetto unico negli ultimi cinquant’anni, ha un motore, il “Catalyst”, il cui cervello è stato integralmente progettato dal laboratorio di Avio Aero con i ricercatori del Politecnico di Bari. Nell’elezione a rettore, Cupertino ha ricevuto un consenso quasi plebiscitario dagli studenti. Fatto di cui va particolarmente fiero. Che cosa gli ha permesso di essere così apprezzato? “Fin da ricercatore ha rivelato - ho mostrato quello a cui tenevo. La nostra storia dice della nostra sincerità. Sono diventato rettore perché ero nella fase giusta della carriera e la comunità mi ha riconosciuto, oltre che le capacità, anche la sincerità”.
Anche Cupertino ha un’idea chiara di università in mente: un’occasione unica di crescita per gli studenti, che altrove non avrebbero, e l’opportunità di ascensore sociale.

Al centro del Mediterraneo in dialogo con il mondo

Anche per lui i campus universitari andrebbero vissuti di più e il tentativo di attirarvi più studenti è in atto, rendendoli più belli e piacevoli da frequentare, ma anche con iniziative in collaborazione con realtà quale il talent garden, e altri soggetti che si occupano di formazione. In quest’ottica, l’università è uno strumento privilegiato di dialogo con il resto del mondo. E il Sud Italia dovrebbe giocarsi meglio il vantaggio di essere al centro di un’area, quella mediterranea, ricca di opportunità ancora tutte da sviluppare.

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