Ripensare i processi di apprendimento e il rapporto con il territorio per migliorare l’efficacia della scuola, combattere l’abbandono, favorire l’accesso al lavoro e lo sviluppo economico. Le relazioni di Giorgio Vittadini e di Ezio Delfino
Prevenire e combattere la povertà educativa e la dispersione scolastica è un’urgenza del nostro sistema Paese. Un elemento fondamentale è la valorizzazione delle soft skills degli alunni nella progettazione formativa delle scuole. Su questo tema si è dibattuto il 27 aprile a Lamezia Terme in un seminario di formazione dal titolo “Didattica, character skills, scuola e lavoro. Ripensare i processi di apprendimento e le collaborazioni scuola territorio”, introdotto da due relazioni: la prima di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà e autore, con Giorgio Chiosso e Anna Maria Poggi, del volume “Viaggio nelle character skills. Persone, relazioni, valori” (ed. Il Mulino), la seconda di Ezio Delfino, presidente nazionale dell’associazione Disal (Dirigenti scuole autonome e libere).
L’evento è stato organizzato dalla stessa Disal, dall’Ipssar “L. Einaudi”, in collaborazione con Ersaf (Ente di ricerca scientifica ed alta formazione) e con l’associazione “Il Sud già e non ancora”.
Ripensare i processi di apprendimento
Nel seminario ci si è confrontati sulla necessità di ripensare i processi di apprendimento negli ambiti di formazione, considerando che tali processi non possono solo riguardare l’acquisizione di capacità cognitive, come ricordare, parlare, comprendere, fare nessi, dedurre, valutare, ma che implicano anche qualità trasversali, disposizioni della personalità dette “character skills”, quali l’apertura mentale, la capacità di collaborare, la sicurezza.
Nel suo intervento Giorgio Vittadini ha preso le mosse dalle ricerche del premio Nobel americano Heckman che per primo ha evidenziato scientificamente le character skills e la loro importanza nello sviluppo della persona. Si tratta di disposizioni della personalità - come l’apertura mentale, la stabilità emotiva, la resilienza, il dinamismo, l’amicalità - che devono essere sviluppate e coltivate a scuola accanto alle capacità puramente cognitive, perché oltre a potenziarle, favorendo l’apprendimento, possono fare la differenza nel lavoro e nella vita.
Non da soli: occorre una comunità educante
“Le Character Skills – ha sottolineato Vittadini – sono il futuro dell’orientamento al lavoro. Nessuna agenzia educativa da sola (scuola, famiglia, parrocchia, associazioni, impresa) è in grado di realizzare una simile progettualità, ma occorre una comunità educante. La velocità dei cambiamenti, unita alla difficile congiuntura economica in corso dovuta a pandemia e guerra, metterà sempre più al centro dell’attenzione la capacità di ‘imparare a imparare’, qualità legata alla personalità come passione, grinta, capacità critica, umiltà, creatività, apertura mentale, responsabilità, stabilità emotiva”.
Le innovazioni rese possibili dalla normativa
Il professor Delfino ha contestualizzato il tema guardando alle urgenze, alle sfide ed ai cambiamenti in atto nelle scuole italiane. Egli ha evidenziando in particolare le innovazioni metodologico-didattiche introdotte dalla normativa che aprono alla considerazione e valorizzazione delle soft skills: ai percorsi di alternanza scuola-lavoro, l'insegnamento della educazione civica, l’avvio del curriculum dello studente, i nuovi modelli di esami di Stato, le sperimentazioni sull'orientamento e la didattica integrata.
Il seminario, introdotto da Rossana Costantino, dirigente dell’Ipssar “L. Einaudi” Lamezia Terme e da Lorenzo Benincasa, presidente Disal Calabria, è stato coordinato da Antonino Saladino presidente dell'Associazione per il bene comune. Gli interventi del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e dell’assessore regionale all’Istruzione, formazione e pari opportunità Giuseppina Princi hanno contestualizzato il tema del seminario sia rispetto ai dati statistici in merito alla dispersione scolastica della Regione Calabria, sia in merito alla programmazione delle politiche scolastiche.