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VIDEO | Presentato a Bologna il Rapporto sussidiarietà 2022

Amministrazione condivisa:
Emilia-Romagna alla prova

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Il Terzo settore da “fornitore” di servizi agli enti locali a co-protagonista della lettura dei bisogni e della progettazione degli interventi. Dibattito sull’applicazione delle sentenza della Corte costituzionale con Baruffi, Capasso e Vittadini

In occasione della presentazione a Bologna del Rapporto “Sussidiarietà e... sviluppo sociale”, si è svolto un intenso momenti di confronto sulle prospettive del rapporto tra amministrazioni regionali e locali e enti del Terzo settore.

Alla luce dei pronunciamenti della Corte costituzionale in merito (sentenze del 2020 e del 2022), non è mancata una verifica con quanto si sta concretamente muovendo in Emilia-Romagna.

L’incontro, promosso da “Bologna Bene Comune” e dalla Fondazione per la Sussidiarietà, si è svolto il 1 febbraio.

Dopo l’introduzione di Enrico Biscaglia, Presidente Associazione Bologna Bene Comune, sono intervenuti Davide Baruffi, Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regione Emilia-Romagna, Erika Capasso, Delegata del Sindaco di Bologna alle Politiche per il terzo settore e Presidente Fondazione Innovazione Urbana, Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà, Lorenza Violini, Docente di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Milano, Leonardo Becchetti, Docente di Economia politica, Università di Roma Tor Vergata, Alberto Alberani, Portavoce Forum Terzo Settore Emilia-Romagna. 

Moderatore Giovanni Mulazzani, Docente di Diritto amministrativo, Università di Bologna.

Ecco una traccia essenziale degli interventi, con il timing del video integrale dei lavori.

L'URGENZA DI UN PASSO AVANTI

[2’10”] Biscaglia – Introduce i lavori notando CHE le politiche per il Terzo sono ai primi posti nelle agende della amministrazioni locali emiliano-romagnole. Cita la proposta di legge, “Norme per la promozione e il sostegno del terzo settore per l’amministrazione condivisa e la cittadinanza attiva” in discussione in Consiglio regionale;  il regolamento comunale di Bologna sulle forme di collaborazione fra soggetti civici e l’amministrazione. “Un’amministrazione condivisa – sottolinea – comporta  un passo avanti che devono compiere sia l’amministrazione nel dare fiducia agli attori del terzo settore, sia le formazioni sociali che si devono preparare a svolgere una funzione pubblica trasparente”.

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PIÙ SOCIETÀ PIÙ STATO

[11’24”] Vittadini  - Presenta il Rapporto sulla Sussidiarietà 2022, che “vuole misurare quanto  il Terzo settore fa di positivo, quanto contribuisce allo sviluppo sociale”. I parametri impiegati sono un’applicazione del metodo Bes (Benessere Equo e Sostenibile) messo a punto dall’Istat, che non si riduce a misurare il Pil ma registra concrete condizioni come sanità, ambiente, contesto sociale, lavoro, qualità della vita. Si vede che più sussidiarietà genera più sviluppo. Oggi è necessaria una forte sinergia tra pubblico e privato (“più società, più Stato”), nella direzione sancita anche dalla “sentenza Antonini” della Corte costituzionale sulla co-progettazione degli interventi.

[32’40”] Baruffi - La crisi del 2008, la pandemia, la guerra in Ucraina, hanno evidenziato una capacità di resilienza della società. Il Rapporto dimostra che il Pil non riesce a registrare tutto, il giorno in cui useremo gli indicatori BES più del Pil ci faremo del bene. Come mostrano i livelli raggiunti in due Regioni dove il Terzo settore è sempre stato forte, come il Veneto e l’Emilia-Romagna (quest’ultima impegnata nell’esame di una legge sul Terzo settore) .

 

L’esperienza di volontariato
fa bene a chi la compie

 

 

[45’32”] Violini - La costituzionalista sostiene che “dove c’è in azione i Terzo settore,  un beneficio sociale tramite il non profit, allora si possono dare strumenti innovativi e diversi alla pubblica amministrazione”.  Il Terzo settore non è un semplice fornitore, va incentivata la co-progettazione in maniera che incida con la conoscenza  del bisogno che ha la società.

LA RELAZIONE GENERATIVA

[55’11”] Becchetti – “Il vero fattore produttivo della società e dell’economia si chiama relazione generativa, ma l’economia ha completamente trascurato questa realtà. Dobbiamo parlare del bene relazionale”. Secondo spunto di Becchetti: finora abbiamo parlato di efficienza in economia, ora dobbiamo parlare di circolarità. Terzo spunto: creare valore vuol dire anche creare valore durevole e mantenerlo nelle generazioni future. . La generatività è l’ultimo miglio della felicità, la generatività si misura in una combinazione fra creatività e passione sociale”, è la conclusione.

 

 “Ci aiuta e ci fa crescere”:
ora la sussidiarietà fa notizia

 

[1h09’42”] Alberani – Si dice “entusiasta della legge regionale sul Terzo settore, che parte dal basso”. Ma invita a considerare  il fatto che oggi le associazioni sono massacrate dai costi energetici; molte cooperative sociali sono in perdita in conseguenza della pandemia. Auspica che nella legge ci sia un fondo per l’innovazione sociale destinato agli enti del terzo settore per promuovere l’amministrazione condivisa (che “ non funziona da tempo, chiediamoci perché")-.

CODICE DEL TERZO SETTORE DA RIFORMARE

[1h 24’10”] Barellà – Auspica una revisione del Codice del Terzo settore che crea ostacoli al non profit, soprattutto dove parifica le responsabilità degli amministratori di questi enti con quelli delle società per azioni, e assume senza modifiche la disciplina sul conflitto di interessi delle Srl. E impone una serie di altri adempimenti, analoghi a quelli delle società di capitali, per quale motivo “nessuno sa spiegarlo”.

[1h 29’37”] Capasso – Risottolinea l’importanza della “relazione” già evidenziata nell’intervento di Becchetti.  Il modello di società in cui siamo inseriti – sostiene - non funziona; occorre costruire un rapporto non emergenziale ma permanente  tra amministratore e Terzo settore, aprendoci a tutte quelle piccole o grandi  realtà associative (anche non del Terzo settore) che fanno il benessere delle comunità.

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RICERCA | Rapporto sulla sussidiarietà 2021/2022

Sussidiarietà e... sviluppo sociale

2022 | Gian Carlo Blangiardo, Alberto Brugnoli, Marco Fattore, Filomena Maggino, Giorgio Vittadini

La cultura sussidiaria, intesa come partecipazione ad attività collettive, sociali e civiche, quale impatto ha sul benessere degli italiani? Il Rapporto, realizzato in collaborazione con Istat, mostra che la sussidiarietà contribuisce allo sviluppo sociale, ad esempio facilitando la ricerca di un lavoro e riducendo il rischio di povertà

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